Ciao mie care girlfrizz!
Ogni tanto sbirciando nei tantissimi magazine sulla moda (Vanity Fair è il mio preferito) ed i vari siti dove trovare spunti ed idee, mi capita di trovare termini inglesi, nuovi, fatti di abbreviazioni di due parole connesse tra loro. Le prime volte, sono sicura, avete storto il naso anche voi che siate appassionate di moda o meno. E se doveste comprare? Dunque, ho deciso di fare un po di chiarezza tra: jeggins, treggins, leggins. Un piccolo aiuto per l’acquisto.
Il leggins, è la versione post-preistorica dell’analogo pantalone. Chiamati all’inizio fuseaux per la forma che regala alla nostra silhouette; cioè aderente. Meraviglioso per la sua vestibilità comoda, grazie al tessuto super stretch. Molto pratico; facile da abbinare; in special modo con le maglie oversize e i long sweaters. Pensate, all’inizio erano di lana pesante ed usati sotto i pantaloni nella seconda guerra mondiale, per proteggere dal freddo i soldati. Un grazie, al mio papà ultra ottantenne per la dritta!
Fino a quando, negli anni settanta, ispirandosi ai pantaloni modello Capri; degli evergreen, vengono proposti da Emilio Pucci in una versione super aderente e senza piede, su invenzione della stilista Patricia Fields. Ma il vero boom fu grazie alla regina del pop degli anni ’80… Madonna; che ha saputo imporre nuove tendenze nell’arco degli anni. Sono diventati davvero cool, grazie a lei. Ma nella moda, si sa, nulla è per sempre ed il declino arriva negli anni novanta. Alzi la mano chi non ne ha avuto uno nel suo wardrobe da bambina! Ritorna finalmente trendy, in pompa magna, nel 2006 grazie a Max Mara e ad un intuitiva collezione fatta di mini abiti e tacchi alti, anno del mio, Yes…i do.
Ma allora la differenza fra il leggins, il treggins ed il Jeggins…quale è? Sono tutti e tre dei fuseaux ed è piuttosto semplice notare la diversità fra di loro. Come?…ecco la vostra sartina a rapporto!
Il leggins è generalmente dotato al “massimo” di quattro cuciture. Due all’interno gamba e una su ciascun fianco. Ed è totalmente privo di qualsiasi tasca. Questa è la differenza sostanziale ed immediata fra i tre. Il materiale ha avuto diverse trasformazioni nel tempo ma la sua principale dote è la massima elasticità.
Il treggins è la naturale evoluzione; siamo già nei giorni nostri. Le tasche sul davanti sono spesso finte cioè cucite. Non potete usufruirne e come il suo antenato, non presenta un’apertura sul davanti. Il tessuto è di norma più spesso del leggins, aiutando a minimizzare maggiormente i difetti nei punti deboli e regala un lato B more sexy! In breve, sostiene meglio. Evviva!
Infine abbiamo il jeggins. Facile da individuare tra i due precedenti perché presenta il classico taglio dei jeans (da cui l’intreccio tra leggins + jeans) cioè il taglio con le mitiche cinque tasche e l’apertura con il bottone. Il treggins risulta migliore, solo se usato con capi aderenti essendo privo di bottone; particolare che può risultare antiestetico con gli indumenti più stretti.
E oggi vi voglio presentare per l’appunto un outfit con i fantastici jeggins. Li ho acquistati da HeM, in un momento in cui non riuscivo a trovare da nessuna altra parte un pantalone che avesse le sue particolarità. Proprio il taglio a jeans, aderente per non ingolfare la linea e di uso giornaliero. Non risulta cosi scontato proprio grazie al colore prescelto. Era perfino una sorpresa per il commesso perché generalmente questo marchio non trattava il marrone nelle sue collezioni di fuseaux. Sono stata fortunata! Il mood del gold si denota nei particolari: sia dal bottone dell’apertura nella cinta, sia i classici bottoni a chiodo, tipici dei jeans.
Volevo un look easy ma con un pizzico di eleganza. Ed ho scelto questa maglia di Promod. Un modello oversize che poggia lievemente sui fianchi, per evitare un effetto a sacco. Il colore bianco e la sua trasparenza seppur minima, lo rende femminile. Ma anche se sembra leggero, contiene una piccola quantità di lana. Cosa gradevole in questo inizio di autunno.
Per essere davvero trendy, ho abbinato uno dei must have di questo autunno: le Oxford. Modello che un tempo era prettamente maschile. Ho adorato queste shoes stringate. L’uso di due toni di marrone a contrasto e i lacci anche loro bicolore; le rendono davvero diverse. Sono state acquistate da Bata, l’anno scorso, ma troverete la variante col grigio e il blu, adesso in commercio.
E visto che la mia dolce metà voleva farmi un regalo, non potevo certo non cercare una borsa da abbinare alle mie shoes! Come sempre; quando cerchi un accessorio ben preciso, la cosa diventa più ardua. Ma essendo una fashion girl, non ho mollato fino a quando, ho trovato questo bauletto di Valentino, dagli stessi toni di marrone e bicolore. Perfetto! Per onore di sincerità, non è del RE dei RE alias GARAVANI; ma di un omonimo. La qualità c’è ed quello che mi interessa di più. Voi che ne pensate a tal proposito?
E, visto che fuori è buio, che ne dite di illuminare la vostra giornata o magari quella di chi vi è vicino con un bel sorriso, girlfrizz! Bacio!!