Ciao amici, girlfrizz e manfrizz!
La libertà per noi donne, è passata anche attraverso l’Intimo. E meno male! La mia musa, Coco Chanel, fu una vera rivoluzionaria. Grazie a lei, la donna ha finalmente scoperto la possibilità di esprimersi attraverso vestiti di gran classe ma sopratutto erano capi che “gridavano”, in un epoca in cui non esisteva una vera possibilità di scelta nel vestire. Basta costrizioni come il corsetto che impediva di fare respirare la donna e che modificava anche il suo fisico. Il corsetto era una “gabbia “che poteva dare problemi digestivi e persino rompere le costole. Spesso per le signore dell’alta società, erano usuali gli svenimenti dovuti proprio hai corsetti troppo stretti. Pensate, si stringevano la vita fino a raggiungere i quaranta centimetri per puro trend! ok…mi sto guardando, e …more is better girl!
Oggi, il corsetto è considerato un capo intimo cult, ma quante di noi lo porterebbero per andare in macchina, stare davanti al computer, fare le cose più ovvie della quotidianità? Certamente, le donne di un tempo, non avevano la stessa vita nostra penserete. Vero. Persino camminare risultava difficoltoso, colpa del “panier” che si trovava sotto i vestiti ed impediva molto i movimenti tra cui camminare e passare dalle porte. Bisognava optare per un passo a “gambero”. E ci sono le distinzioni di classe anche nel wardrobe delle nostre antenate.
Vestirsi era alquanto un’impresa. Un rituale lungo, fatto di strati infiniti e metri di tessuto. Era decisamente una tortura essere fashion , se un abito costringeva le nobildonne persino a modificare la postura stessa del loro corpo. L’evoluzione è andata di pari passo alle esigenze e dico grazie. Stare blindata in un vestito, non è il massimo della libertà.
Ma, oltre al corsetto, mi sono chiesta se portassero anche le mutande. Guardando un documentario, ho visto che fino al ‘700, poche nobildonne le usavano perché considerate dalla Chiesa “sconvenienti” e riservate più che altro alle cortigiane. Le grazie, erano messe in mostra grazie ad un congegno con dei fili che venivano tirati su al passaggio dei signori, posto proprio sotto alle gonne.
Le donne libertine (cosi era considerata anche Caterina de Medici che le usava per andare a cavallo, ma erano in realtà pantaloncini sotto al ginocchio), erano riconoscibili proprio dai nastri colorati in bella mostra sulla mutanda. Questi pantaloncini, erano chiamati “calzoni a la galeotta o briglie da culo”.
E pensare che ci sono aneddoti diciamo prettamente maschili sulle vesti femminili sprovviste proprio di mutande! Le cadute da cavallo non propriamente casuali, hanno permesso a qualche signorina del tempo, di incuriosire ed ammaliare con le sue grazie svestite, alcuni nobiluomini e farsi addirittura sposare. Per la serie …come accalappiare con un efficace stratagemma! Meno male che oggi l’uomo è attratto anche dalla nostra sostanza intellettuale! Almeno, per alcuni!
Nel tempo, grazie all’evoluzione degli usi e costumi, ci fu un ridimensionato drastico. I tessuti ed i modelli si sono adattati alle esigenze dei tempi. Personalmente, non sapevo che fosse un indumento solo maschile all’inizio. Avete presente gli antichi romani con quella sorta di pannolone? Ecco l’antenato dello slip maschile. E noi? Ci siamo riprese alla grande! grazie anche ai nuovi modelli di vestiti, più corti ed aderenti. Le nostre nonne come facevano a ballare il rock’n roll, altrimenti? Abbiamo avute la nostra personale rivoluzione. Basta mutandoni alti di cotone e merletti, decisamente larghi e scomodi.
Negli anni, la lingerie femminile diventa fasciante. Avete presente la guaina tipica degli anni ’50? Oggi è tornata alla ribalta grazie alla sua azione shaping cioè modellante, che aiuta a nascondere il più, nei punti critici. I nuovi materiali usati, permettono di contenere, dando la massima comodità ed elasticità. Il boom del burlesque ha contribuito a riscoprire questo indumento, facendolo diventare più trendy e sexy.
Mi sono fatta una sana risata quando ho scoperto che fin dall’antichità , i signori uomini, usavano imbottire l’indumento intimo per mettere in risalto la loro virilità! E dire che noi donne ci facciamo un sacco di problemi ogni volta che ci guardiamo allo specchio! Pensate alla loro autostima! Anche il grande Valentino, ha creato una mutanda maschile con una taglia in più, proprio nel punto x.
Nel Brasile degli anni’70, appaiono i famigerati tanga per noi donne. Microscopici. Mentre negli anni’80 vengono riesumati i mitici boxer maschili. In cotone fresco, ampi, e decisamente divertenti per i miei gusti personali. Ma ormai, i signori uomini apprezzano il modello in cotone elasticizzato, proprio perché risulta comodo e decisamente più sexy. Il shaping maschile. E voilà…un mio personale omaggio per tutte voi…nel caso in cui non vi ricordiate il modello!
Ebbene si, anche i maschietti ci tengono alla comodità ed ai trend. Ultimamente è di nuovo il boom degli slip. Classici, intramontabili, sexy in cotone elasticizzati e da un po di anni anche colorati, con delle scritte. Pure loro si vogliono divertire. Non potevo fare a meno di mostrarvelo, cosi per sport! Voi avete delle preferenze? Meglio i boxer oppure gli slip?
Dai, siamo sincere. Anche noi independent woman, apprezziamo anche il lato intellettuale degli uomini! Girls just want to have fun! Baci.
Post interessantissimo e ben fatto, l’ho letto tutto d’un fiato! 🙂
"Mi piace"Piace a 2 people
Grazie! che bel complimento.
"Mi piace""Mi piace"
Grazie! che bel complimento. Sono contenta.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Io slip senza scritte. Semplici e comodi. Bell’articolo. 😆
"Mi piace"Piace a 2 people
Non so perché…ma immaginavo che poteva essere questa la tua scelta. Concreto e senza fronzoli. Ti vedo cosi…Ahoramorel.
"Mi piace"Piace a 2 people
Molto bello sandra il tuo articolo! Mi piacciono i costumi e l’abbigliamento del tempo che fu, sto preparando( non so se lo hai letto da me…) una sfilata di abiti che vanno dai primi del Novecento sino al 1970! E’ una bellissima esperienza che avevo già preparato ma è per me sempre affascinante!
"Mi piace"Piace a 2 people
Grazie Fabiana! Se fosse dalle tue parti, venivo volentieri a vedere la tua sfilata. Lo sai che il vintage mi piace anche se non è lo stile che uso nella mia quotidianità. Ma i costumi d’antan, li adoro!!mi sarebbe piaciuto lavorare nella sartoria di un teatro, creare i corsetti e quanto altro. Erano capi complicati nella realizzazione. Ma il risultato è stupefacente! Baci. P.S: foto della sfilata? aspetto!
"Mi piace""Mi piace"